Una volta deciso di sposarci, io e Mr Fog ci siamo trovati di fronte alla scelta per noi più importante: la destinazione del viaggio di nozze.
Immaginate di avere il mondo di fronte a voi. Tutto. E voi potete scegliere qualsiasi posto dove andare. Non ci sono limitazioni di tempo o di budget (più o meno…) ma avete un’unica opzione. Una sola cartuccia da sparare.
Dà le vertigini, vero?
Eppure tutti abbiamo un posto dove vorremmo andare più di tutti gli altri, una destinazione che ci affascina e rappresenta una destinazione mitica.
Per me è il Giappone.
Ma come? Direte voi, e l’Alaska che ci azzecca?
Come tutti saprete, nel marzo 2011 c’è stato il gravissimo episodio di Fukushima, con radiazioni che hanno interessato buona parte del Paese. Probabilmente visitarlo a giugno 2012 non avrebbe costituito un grosso problema per la salute ma per me si è rivelato un tabù impossibile da superare. Le motivazioni le conosco e fanno parte della mia storia ma non è questo il post adatto per esporle. Credetemi che erano abbastanza radicate da farmi desistere dall’affrontare il viaggio che da sempre sogno.
Si è posto quindi il problema di dove andare.
Requisiti indispensabili?
- Viaggio on the road. Non esiste che rimango ferma nello stesso posto per tre settimane, nemmeno fosse il paradiso.
- Libertà di movimento. Basta tour, voglio decidere del mio tempo.
- Meta insolita. Quella che fa strabuzzare gli occhi agli amici e dove nessuno o quasi andrebbe… almeno in viaggio di nozze.
- Verde. Sono chiusa tutto l’anno in ufficio. Ho bisogno di respirare, di ritrovare il contatto con la Terra, di sentire la Natura con tutta la sua forza. Senza arrivare necessariamente a terremoti ed eruzioni!
- Civiltà. Il mio lato ingegneristico necessita di essere blandito e stuzzicato. E poi del sano shopping in dosi omeopatiche è propedeutico al buonumore.
Tenuto conto che entrambi siamo affezionati visitatori degli Stati Uniti e che avevamo già battuto la costa Ovest da Seattle a San Francisco, l’unica scelta possibile rimaneva una: the last frontier, l’Alaska!
Per me è impossibile leggerti e non commuovermi!
Qualche minuto di distacco dalla realtà… Che bello, grazie!
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Almeno per ora il blog aiuta due persone! E’ già un bel traguardo 🙂
Ti amo tanto Mr Fog.
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Ciao Mrs Fog,
complimenti per il tuo blog,scrivi davvero bene,dovresti come dice Mr. Fog scrivere un libro!
complimenti anche per il viaggio che avete fatto, mi ha raccontato molte cose e deve esser stato veramente fantastico.
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Grazie Elisabetta, sei gentillissima!
Il viaggio è stato incredibilmente bello e la nostalgia forte, scriverne qui sul blog mi aiuta a rivivere quei bellissimi momenti.
Per quanto riguarda il libro, ne ho di strada da fare! Intanto leggo che mi viene meglio : )
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