Non tutte le nebbie sono uguali.
Quella di stamattina, per esempio, è alta: se ne sta distante, sopra i tetti delle case, nascondendo il cielo dietro una coperta uniforme, vagamente luminescente. I colori dell’autunno si appiattiscono, le facce sono grigie e i baveri delle giacche si alzano mentre l’umidità cerca di insinuarsi dentro al collo.
Venerdì sera la nebbia invece era bassa. Raggiungeva quasi terra. I suoni diventano ovattati, la visibilità arriva a pochi metri e le figure che sbucano dal nulla ingannano, raccontandoci favole nuove. Protegge i campi dal freddo, compagna di viaggio silenziosa, e mentre guidi nella notte non hai paura perchè la conosci e ti accompagna dolcemente fino a casa.
La nebbia ha il suo odore. Molti nomi e molte facce. Caligo, caigo, nebbion…
Amata, odiata, temuta, mai indifferente.
Si deposita nel cuore e non sai perchè.