
L’ascolto della musica è sempre stato per me un atto molto intimo, da consumare possibilmente con delle cuffie o dietro una porta chiusa. La musica deve poi associarsi al movimento: camminare, correre, guidare, ballare, cantare. Solo da quest’anno fa parte anche della scrittura: è diventato uno spazio di raccoglimento, a volte anche di ispirazione.
Negli anni abitudini e i gusti musicali sono naturalmente cambiati. L’utilizzo più sistematico di Spotify ha poi rivoluzionato il mio approccio: non più ascolto di interi album ma ricerche per artisti, mood, generi, epoche.
Così quando mi è stata chiesta la classifica degli album migliori ascoltati nel 2022 mi sono trovata piuttosto in imbarazzo: non sapevo cosa rispondere. Ho anzi scoperto un ritardo generalizzato di almeno un anno anche sugli album che credevo più recenti.
La colonna sonora degli ultimi dodici mesi è stata costellata di singoli e contaminazioni, soprattutto da parte della componente più giovane della famiglia che mi ha tatuato in testa improbabili canzoni k-pop (Black Pink), colonne sonore di film di animazione (Non si nomina Bruno, Red), tormentoni italiani estivi e post Sanremo (Brividi è la canzone che ho più ascoltato nel 2022) in un delirio musicale in cui l’unica costante sono le sette note. Sono però molto orgogliosa di essere riuscita a tirare fuori ben cinque album ascoltati per intero e usciti nel 2022. O almeno così credevo, perché al primo posto, inavvicinabile, c’è un album dello scorso anno. Ma noi facciamo finta di niente, vero?

Album: Peace or love
Anno: 2021
Uno dei miei gruppi preferiti, che metto al primo posto della classifica del 2022 non solo perché li ho ascoltati con devozione quasi quotidiana ma soprattutto perché finalmente ho potuto assistere a un loro concerto ed è stata magia pura. Dopo una lunga attesa, sono ritornati con questo disco che non fa rimpiangere i precedenti e regala nuove canzoni indimenticabili come Rocky trail, Fever o il meraviglioso duetto Love is lonely thing. Romantici, dolci e superbi chitarristi. Li amo.

Album: Brightside
Anno: 2022
Gruppo indie folk statunitense, ascoltato sempre con piacere ma in maniera incostante, con questo album si è insediato nel sottofondo musicale quotidiano, tanto da essere canticchiato persino a colazione. Voce malinconica e struggente, arpeggi di chitarra, suono pulito di pianoforte, e poi aperture a cori e batteria, in un movimento emotivo simile allo stormire delle fronde che cresce e diminuisce al variare del vento. Brightside, Where we are e Big shot tra le mie preferite.

Album: We
Anno: 2022
Album attesissimo, concerto ancora di più, e nessuno dei due mi ha deluso, nonostante la polvere e le defezioni degli ultimi mesi. We è un misto riuscito di epica e elettronica, emozionante e trascinante, che riesce a esprimere intimità in una spettacolarità esibita. Ricchezza di suoni, campionature, strumenti e voci che si inseguono e sovrappongono. Ascoltate Age of anxiety II (rabbit hole) e ditemi se riuscite a stare fermi. Impossibile.

Album: Un meraviglioso modo di salvarsi
Anno: 2022
Scoperti in occasione di una loro collaborazione con i Subsonica, sono usciti verso fine anno con questo nuovo album che non ho ancora avuto modo di ascoltare in maniera approfondita ma che mi ha già colpito piacevolmente. Lei soprattutto ha una voce e un’intonazione molto interessanti, in cui si uniscono freschezza, ingenuità e controllo. Questo album mischia ritmi e sonorità diverse, anche all’interno degli stessi brani, in un amalgama stilistico riuscito e stimolante.

Album: 5 am paradise
Anno: 2022
Cantautore americano, ancora indie folk, perfetto da ascoltare lungo una strada dritta, mentre fuori piove e il gelo cerca di entrare nell’abitacolo. Le sonorità calde e dilatate, il suono pieno, dolce e carico di nostalgia, permette di scivolare via senza perdersi del tutto.



Ri-Scoperte del 2022
Artisti famosissimi che non avevo mai ascoltato prima ma che hanno saputo interpretare in maniera commovente i moti del mio spirito inquieto: Damien Rice, Elliott Smith e Radical face. Ho scritto tantissimo insieme a loro e non potevo escluderli da questo riassunto musicale.


Ciao! Io come al solito pubblicherò la mia personale lista dei migliori album l’ultimo giorno dell’anno. Anche per me ascoltare musica è qualcosa di intimo ed è forse uno dei motivi per i quali vado raramente ai concerti (anche perché difficilmente gli artisti che preferisco passano per il nostro paese). Personalmente sono ancora legato al concetto di album e non uso Spotify (trovo scorretto il meccanismo di guadagno legato agli ascolti).
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L’aspetto! Per quanto riguarda le tue osservazioni le capisco. I concerti sono ogni volta un’esperienza diversa ed è sicuramente un tipo di ascolto condiviso. A volte molto intenso, altre toglie magia. Quest’anno il concerto dei KOC è stato superbo: poche persone, nella natura, tanta musica e improvvisazione. Ma non sempre è così. Il pregio di Spotify è che mi ha permesso di scoprire artisti che altrimenti non avrei avuto modo di conoscere. Il meccanismo di guadagno non ce l’ho presente ma mi informo. Grazie 😊
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