Katmai #3

Riprendiamo il racconto.

Ormai rassegnati a non vedere alcun orso ma sempre con la speranza di incontrarne uno, abbiamo continuato a camminare nel bosco, a seguire i sentieri e le passerelle, a scambiare due parole con i ranger che stazionavano sulle rive opposte del fiume vicino al campo base.

A un certo punto sentiamo una certa eccitazione nell’aria, svoltiamo l’angolo e troviamo una ventina di persone immobili lungo la sponda del fiume. Con il cuore in gola seguiamo i cannoni delle macchine fotografiche e, a quattrocento metri da noi, vediamo un meraviglioso orso che esplora indolente la spiaggia!

Siamo rimasti in osservazione per almeno quaranta minuti, scattando, filmando e abbracciandoci forte per l’emozione. L’orsa, così ci ha raccontato il ranger, era arrivata fino al fiume dalla spiaggia per controllare se i salmoni stavano arrivando. Non trovando nulla da mangiare, sotto i nostri occhi si è fatta una passeggiata, una nuotatina, ha brucato un po’ d’erba e giocato con gli anatroccoli, dopo di che si è allontanata da dove era venuta. A questo punto i due ranger si sono dati il segnale per riaprire il ponte che collega le due sponde e siamo corsi dietro all’orsa, mantenendo sempre la giusta distanza e con un ranger che monitorava la situazione.

E’ stata un’esperienza indimenticabile e anche se, alla fine, di orso ne abbiamo visto solo uno invece delle decine immaginate, siamo rimasti più che soddisfatti, innamorati di questo nobile plantigrade.

Katmai National Park and Bearetiquette

Il primo giorno di vacanza, dopo 26 ore di viaggio e 4 di sonno, ci siamo alzati all’alba per tornare all’aeroporto di Anchorage e prendere un volo interno per King Salmon. Da lì un pulmino ci ha portati al nostro idrovolante e con una mezzora di volo siamo atterrati sulla spiaggia di Brooks Camp nel Katmai National Park.

Confusi dalla differenza di fuso orario (10 ore) e di temperatura (quasi 30°C in meno) e preoccupati per la pioggia torrenziale che imperversava dalla mattina, ci siamo diretti al briefing con il ranger. Prima di poter accedere al parco infatti  è obbligatorio seguire un breve corso in cui si impara la bearetiquette, ossia come comportarsi in un territorio frequentato abitualmente da orsi.

Nonostante la spossatezza ero eccitatissima: adoro gli orsi e il mio sogno è sempre stato vederli nel loro habitat. Per l’esattezza il mio sogno sarebbe abbracciarne uno, ma non è molto raccomandabile. Come ci tengono a precisare non bisogna confondere la wildilife con i pets: gli animali selvatici non possono essere accarezzati nè si può dar loro da mangiare. Non bisogna interferire con il loro stile di vita. Mica sono piccioni! Però è dura… soprattutto quando a casa hai una Billy ricolma di orsetti che collezioni da anni!

Per farla in breve, ecco come comportarsi se vi trovate di fronte a un orso:

  1. Cercate di capire che tipo di orso avete davanti: orso nero (baribal) o orso marrone (grizzly).
  2. Se è un baribal fate rumore, alzate le braccia per sembrare più grossi e mettete qualcosa tra voi e lui per farvi da scudo. Dovrebbe scappare.
  3. Se è un grizzly parlategli con un tono di voce calmo e rassicurante e intanto indietreggiate senza voltargli le spalle fino a portarvi fuori dal suo spazio d’azione. Circa un 3o0 metri.
  4. Se nonostante i punti precedenti l’orso dovesse caricarvi potete provare a gettare lo zaino in direzione opposta a quella in cui voi correrete di gran carriera, oppure gettarvi a terra in posizione fetale coprendovi la nuca.
  5. Se vi attacca: fight! Combattete.

Rassicurante vero?

Bisogna però tenere conto che l’orso difficilmente attacca l’uomo: è abituato a essere la punta della catena alimentare e non ha paura degli altri animali. Ma ci sono dei comportamenti che potrebbero crearvi dei problemi, tipo mettervi tra una mamma e i suoi cuccioli, comparire all’improvviso senza annunciare la vostra presenza o portare del cibo nello zaino o tenerlo in tenda.

Ecco, vedere una tenda e uno zaino sbranati da un orso non è molto rassicurante. Quando poi il ranger ti dice che l’orso è capace di scatti velocissimi, sa nuotare e pure arrampicarsi sugli alberi… Non ti senti molto al sicuro.

Dopo mezzora di briefing avevamo la nostra bella spilletta in metallo della bearetiquette, tutto il nostro cibo nel ripostiglio del Signor Ranger e un timore reverenziale verso questi bestioni.

to be continued…