
Nel 2016 ho iniziato a creare su questo blog delle pagine dedicate dove tengo traccia delle letture fatte, divise per anno solare (2016, 2017, 2018, 2019).
All’inizio tenevo nota solo di titolo e autore, poi con il passare del tempo ho aggiunto casa editrice e anno di pubblicazione, qualche informazione sulla tipologia di opera (saggio, romanzo, racconti, graphic novel, ecc.) e il link a un’eventuale recensione sul blog.
I motivi principali sono due: la mia scarsa memoria per nomi e date e il piacere di ricavare da questi elenchi delle piccole statistiche personali.
Un effetto secondario, ma che mi piace molto, è poter ripercorrere un anno di letture. Di solito tralascio di indicare i libri che non sono riuscita a terminare, ma ora vorrei iniziare a farlo, soprattutto se ne ho letto una parte significativa: anche loro hanno da dirmi qualcosa, spesso solo che non era il momento giusto per incontrarci; oppure sono raccolte di racconti che non mi sono sentita in obbligo di finire.
A oggi, nel 2019, sono passati tra le mie mani più di trenta libri, tra terminati e abbandonati, ma entro fine anno conto di finirne almeno un altro, impegni familiari permettendo. Non sono una lettrice metodica ma sono capace di tuffarmi tra le pagine senza riuscire a riemergerne per giorni, oppure lasciare che il libro in lettura mi segua sconsolato per tutta la casa, su e giù per le scale, aspettando il momento giusto per essere sbranato.
Il fatto poi di aver iniziato a scrivere con più costanza – ma sempre in forma privata o al più di condivisione orale, come in occasione di qualche incontro organizzato dal bar zeta o con le Parentesi, il mio gruppo speciale di scrittrici – ha limato ancora di più il tempo che dedico alla lettura e ha modificato l’approccio alla scelta di cosa leggere, oltre ad aver aumentato l’attenzione a stile e contenuti.
Se dovessi scegliere oggi solo cinque libri da consigliare sarei in forte difficoltà: le liste non sono il mio forte (sono ancora sconvolta dalla lettura di Alta fedeltà di Hornby) e fare classifiche mi turba: ho sempre il sospetto che potrei cambiare idea subito dopo la loro enunciazione, restando inchiodata a scelte ormai sorpassate.
D’altronde, se avessi il tempo di fare una recensione completa per ogni libro che leggo, Diari Alaskani sarebbe un vero lit-blog e non starebbe a prendere la polvere per settimane, una strategia suicida dal punto di vista degli accessi, come spesso mi sono trovata a pensare, ma che poi non riveste per me una così grande importanza. Alla fine questo è un diario, non un sito promozionale, e mi sta bene così e anche ai miei quattro lettori.
Come ne esco? I pochi libri a cui ho dedicato un post durante il 2019 sono letture che mi hanno instillato l’urgenza di scriverne e che consiglierei anche oggi, alcune per il tema, molte per il tipo di scrittura, tutte per la voce originale dell’autore o dell’autrice:
Le assaggiatrici di Rosella Postorino – recensione (romanzo)
La bambina ovunque di Stefano Sgambati – recensione (romanzo)
L’invenzione degli animali di Paolo Zardi – recensione (romanzo)
La gente non esiste di Paolo Zardi – recensione (racconti)
Il suo corpo e altre feste di Carmen Maria Machado – recensione (raconti)
Bestiario sentimentale di Guadalupe Nettel – recensione (racconti)
Dovremmo essere tutti femministi di Chimamanda Ngozi Adichie – recensione (saggio)
Tra quelli che invece avrei voluto recensire ma non ce l’ho fatta, perché non ho trovato il tempo o, più spesso, le parole giuste, voglio segnalare sei romanzi, dalla lettura più recente a quella più lontana nei mesi:

La madre di Eva di Silvia Ferreri: una madre attende fuori dalla sala operatoria dove stanno operando sua figlia e ripensa al percorso che le ha portate a questa scelta irreversibile.
Una riflessione sulla disforia di genere e sul rapporto potente e conflittuale che è l’amore tra madre e figlia, difficile eppure luminoso.
Scrivevo così su Fb il 21 novembre:
I pensieri si infrangono come mareggiata d’autunno.
Una lettura che fa male eppure porta luce, rovista tra la carne in cerca dell’anima, non lascia tregua. Mette in scena le dolcezze più tenere e gli incubi più feroci.
Non credo me ne libererò presto.
Posso dire che dopo un mese la sento ancora dentro di me.

Notturno salentino di Federica De Paolis: un thriller ambientato in una calda estate nel Salento, dove si indaga su una morte violenta e sulla complessità dei rapporti che si instaurano nelle coppie, tra le persone; sulla verità e sulla nostra capacità di vederla e accettarla.
Di questo romanzo mi resta un’impressione di luce accecante, di parole che ti scavano per la crudezza della loro verità e ti colpiscono allo stomaco. I personaggi vividi e mai facili, i dialoghi quelli belli, la struttura del giallo costruita con cura, come un ricamo in cui non sai distinguere il dritto dal rovescio da quanto è ben fatto. Amo i gialli, è un genere che mi ha sempre appassionato, e sono esigente, tanto. Questo merita, tantissimo, e la scrittura della De Paolis è potente e feroce, sempre condotta con sapienza.

Etica dell’acquario di Ilaria Gaspari: un gruppo di ex compagni della Normale di Pisa viene convocato in commissariato perché c’è stato un suicidio. Un altro.
Un romanzo letto in apnea: ipnotico e conturbante. Una narratrice che si rivela sempre più inattendibile, un ambiente universitario messo sul tavolo operatorio, il confine labile tra verità e menzogna, tra realtà e pazzia. Il finale non mi ha soddisfatto completamente ma è una lettura che consiglio, avvolgente e ricca di spunti, che risucchia come un gorgo.

Il castello blu di Lucy Maud Montgomery: un’altra scrittrice ma stavolta del passato, la stessa di Anna dai capelli rossi ma in un romanzo per adulti.
Valancy Stirling conduce una vita misera insieme alla madre e alla zia in una cittadina canadese, ai limiti di una regione fitta di boschi e laghi. Ancora zitella alla soglia dei trentanni, è oppressa dal giudizio e dalle imposizioni della sua grande famiglia e l’unico suo sollievo è il Castello blu, un luogo immaginario dove ambienta le sue fantasticherie di felicità. Quando le viene diagnosticato un male incurabile e viene posta di fronte alla prospettiva di pochi mesi di vita, si libera dei vincoli familiari e inizia a esprimersi per quello che è veramente: una giovane donna determinata, brillante, incurante delle convenzioni, ironica e con l’animo vibrante. Un’eroina classica con un anelito moderno, ancora capace di farci emozionare, ridere e commuovere. Una lettura intensa, con buone dosi di romanticismo, incredibili descrizioni naturalistiche (inserite con un interessante escamotage letterario) che mi ha dato grandi soddisfazioni.

Non stancarti di andare di Stefano Turconi e Teresa Radice: è la storia di Iris e Ismail, di un figlio che sta arrivando, di una separazione improvvisa e terribile, ma è anche tante altre storie, di oggi e di ieri, di famiglie, di Dio e soprattutto di amore, in tutte le sue sfaccettature.
Una poderosa graphic novel in cui si intrecciano più fili narrativi, riconoscibili dalle variazioni dei colori e delle atmosfere, da leggere con lentezza per cogliere i diversi livelli di narrazione e la profondità dei sentimenti che i due autori le hanno affidato. Una lettura che ho trovato impegnativa, per il profondo coinvolgimento emotivo e per la naturalezza e la grazia con cui vengono affrontati temi impegnati e fondamentali, ai quali non possiamo continuare a sottrarci e che fanno parte della nostra Storia.

XXI secolo di Paolo Zardi: in un futuro prossimo il mondo che conosciamo è caduto nella miseria e un padre lotta con ostinazione per la sua famiglia.
Finalista allo Strega 2015, romanzo denso, forte e poetico allo stesso tempo, di Zardi ho scritto tanto, di questo romanzo è stato scritto molto e bene, io non saprei aggiungere nulla tranne che è davvero bello e merita di essere letto.
Infine, qualche statistica per questo 2019 letterario:
- Libri letti: 26.
- Recensioni: 8
- Scrittrici: 15 VS Scrittori: 11
- Romanzi: 18 (+1 non finito) – Raccolte di racconti: 6 (+3 non finite) – Saggi: 1 – Graphic Novel: 1
- Libri comprati al Salone del Libro di Torino: 11
- Scrittore più letto: Zardi (3)
- Casa editrice più letta: Neo edizioni (4)
- Autori italiani: 16 – Autori stranieri: 10
Per concludere, riporto la lista dei libri letti nel 2019, dall’ultimo al primo in ordine temporale. E’ solo un elenco, lo so, ma dentro ci sono tutte le emozioni di un anno, tutte le vite oltre alla mia che ho potuto vivere o immaginare, e per questo non smetterò mai di amare la lettura e tutto quello che le gravita attorno.
Il colibrì di Sandro Veronesi
Oggetti solidi di Virginia Woolf (in lettura)
Un’ultima inutile serata di Andre Dubus (non finito)
La madre di Eva di Silvia Ferreri
Tutti i racconti del mistero, dell’incubo e del terrore di Edgar Allan Poe (non finito)
Quand’ero mortale di Javier Marías
Il piano inclinato di Matteo di Pascale (non finito)
Il suo corpo e altre feste di Carmen Maria Machado
Notturno salentino di Federica De Paolis
Etica dell’acquario di Ilaria Gaspari
Il castello blu di Lucy Maud Montgomery
L’invenzione degli animali di Paolo Zardi
La scrittrice criminale di Marina Morpurgo
La nostalgia felice di Amélie Nothomb
Bestiario di Julio Cortazar
Non stancarti di andare di Stefano Turconi e Teresa Radice
Bestiario sentimentale di Guadalupe Nettel
Tempi d’oro per i morti di Charles Willeford
Lo straordinario di Eva Clesis
Bella era bella, morta era morta di Rosa Mogliasso
Cometa di Gregorio Magini
Effe- periodico di altre narratività numero 9
La gente non esiste di Paolo Zardi
XXI secolo di Paolo Zardi
La bambina ovunque di Stefano Sgambati
I nomi epiceni di Amélie Nothomb
Dovremmo essere tutti femministi di Chimamanda Ngozi Adichie
Le assaggiatrici di Rosella Postorino
Fiore frutto foglia fango di Sara Baume
Un amore di Dino Buzzati