Caro Alex,
quando nel 2008 hai vinto l’Olimpiade di Pechino nei 50 km di marcia io c’ero. Incollata davanti alla tv mentre mia mamma stirava. Un’emozione grandissima, un orgoglio immenso. Mi sentii talmente coinvolta che cercai il tuo profilo su facebook e ti scrissi una breve email per farti i complimenti e ringraziarti per la bellissima gara che ci avevi regalato. Dopo un paio di giorni trovai una tua risposta in cui mi ringraziavi. Poche parole gentili e simpatiche.
Ora sei di nuovo sotto i riflettori. E se potessi leggermi di nuovo vorrei dirti che per me rimani sempre un grande sportivo e una brava persona. Te l’ho letto nel viso stravolto dall’angoscia. Caro Alex, per imbrogliare gli altri ci vuole pelo sullo stomaco e cinismo. Se non ti avessero scoperto non avresti mai retto il senso di colpa e forse speravi di essere fermato. Il tuo mondo ti è crollato addosso ma hai l’occasione per ricominciare. Sei giovane, le persone a te care sapranno perdonarti e a poco a poco il clamore intorno a te scemerà e gli italiani troveranno qualcun altro da attaccare. Per fortuna non siamo tutti così, c’è chi ha visto la fragilità nell’errore, non l’ambizione o la furberia.
Ti mando un abbraccio, abbi cura di te, anche per le persone che ti amano.
con affetto.